Appunti di un viaggio in Sardegna
CALA LUNA: E OMODEO ASPETTA ANCORA IL TRAGHETTO…
CALA LUNA - Giovanni Omodeo è ancora lì, sulla spiaggia di Cala Luna. Sta aspettando il battello. Cala Luna: è una spiaggia molto lunga, fine e bianca ed è famosa per la presenza delle bellissime grotte sulla spiaggia e per coloratissimi oleandri. Si parte con il tempo brutto anche se non piove. Il vostro scriba aveva già messo nello zaino costume da bagno, occhialini e crema solare. Toglie tutto. Si arriva, in auto, fino a Cala Fuili dove la strada si interrompe. Erano stati gli ambientalisti ad imporlo per evitare un deturpamento della spiaggia di Cala Luna. La vista da Cala Fuili è spettacolare, si scorge tutto il golfo di Orosei. La camminata che abbiamo in programma, nonostante una lunghezza di oltre dieci chilometri, è di modesto impegno fisico, su di un sentiero per lo più agevole, ben tracciato e privo di incroci che possano compromettere l'orientamento. E' una delle più belle escursioni della zona in quanto è possibile vedere notevoli scorsi paesaggistici. La vegetazione dorgalese merita un apprezzamento particolare: per Cala Luna, alle vaste leccete, che giungono quasi fino al mare, si uniscono ginepri, lentischi, rosmarini, olivastri selvatici e, in prossimità delle scogliere, splendide fioriture di euforbia. Inoltre la conformazione delle rocce è particolarmente varia e caratteristica. Mentre procediamo mi accorgo che il sole fa capolino, dapprima timidamente, poi sempre più convinto. Mi ricordo il costume lasciato in camera e le mie fosche previsioni del mattino. Vuoi vedere che ho sbagliato? Ad un tratto, un grido. E' caduto Pietro Raselli, il decano del gruppo con i suoi ottant'anni. Per fortuna, tanta paura e niente di rotto. Dopo quasi 2 ore si intravede finalmente Cala Luna, di una bellezza mozzafiato. La spiaggia è bellissima, il mare, agitato, stupendo. Ecco alcuni togliersi gli scarponi e correre verso le onde e tuffarvisi. Il sole appare in tutta la sua bellezza. Il Segre rivela l'impossibilità di recarsi a Cala Sisine come da programma: il ritorno in barcone non è possibile dato il mare mosso e, per raggiungerla, ci vogliono almeno altre due ore di cammino. Mentre alcuni escursionisti, con Giorgio Bello del Cai di Ovada, decidono comunque di fare un tratto di sentiero, gli altri si acconciano sulla spiaggia a mangiare il contenuto della ricca confezione approntata dal Cala Gonone Beach Village, con l'immancabile insalata di riso e l'altrettanto immancabile scatoletta di tonno. Omodeo rivela che di lì a poco sarebbe arrivato il traghetto. Mangiamo di fretta. Ci mettiamo di vedetta. "Ho detto alla capitaneria di arrivare il più tardi possibile", rivela OmoDeus. Il battello non arriva. Infine Omodeo telefona e scopre che non sarebbe giunta alcuna imbarcazione fino alle 16. Il gruppo più numeroso di persone decide di tornare a piedi. Il sole è cocente. Il caldo notevole. Lo scriba, pentitosi di non aver portato il costume da bagno, pensa di rifarsi alla piscina del villaggio. Ecco infine Cala Fuili. Tre chilometri circa di asfalto per arrivare al villaggio. In piscina troviamo Erre, Stefano ed alcuni altri. Sorpresa. Avevano preso il battello ma non quello che sarebbe dovuto arrivare alle quattro bensì un altro che, previdentemente, stava facendo il giro delle diverse spiagge. E Stefano rivela di aver fatto anche il bagno. Scornato, cerco di farlo anch'io, quel bagno desiderato da tutta la giornata. Metto il piede nell'acqua della piscina. Un grido. L'acqua è gelata. Rinuncio. Spero nel giorno dopo. Ed il Cai di Valenza….
MAURIZIO
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