giovedì, ottobre 18, 2007

APPUNTI DA UN VIAGGIO IN SARDEGNA

RIFLESSIONI SUL CAI DI VALENZA (E NON SOLO)


CALA GONONE BEACH VILLAGE

– Siamo ormai a metà della vacanza in Sardegna organizzata dal Cai di Valenza in collaborazione con i Cai di Alessandria e di Ovada e qualche osservazione e riflessione mi viene proprio da esporla. In questi giorni ho avuto la prova provata che il Cai di Valenza non è più solo Omodeo. Omodeo rimane il perno, il fulcro, attorno al quale tutto ruota ma, a differenza degli anni scorsi, il Cai di Valenza non è più solo Omodeo. E per fortuna. Piccoli protagonisti crescono. Come ad esempio Giovanni Sisto il cui unico torto è forse quello di non essere diplomatico come Omodeo e comunque non è disprezzabile avere a che fare con persone che sono dirette nei loro comportamenti. Come ad esempio Angela, la tesoriera. Come, in proiezione futura, Stefano Sisto che ha il cosiddetto phiysique de role. Basta vedere come parli con tutti e con fare semplice, umile, con il sorriso, tenga relazioni con ognuno. La stessa Erre, con la cura che ha del sito del blog di Valenza ed anche per come “conduce” il cosiddetto loggione, è una protagonista. Anche se non basta mettere un post per le camminate, si può migliorare fornendo una descrizione abbastanza esaustiva del percorso (sebbene non ai livelli dell’Appennino Trekking di Tortona). Semmai, una critica la si può muovere proprio su questo tasto ed in particolare su certi comportamenti. Durante il soggiorno in Sardegna una dirigente del Cai di Valenza borbottò con Omodeo: “E poi vogliono sapere la lunghezza del percorso, le sue caratteristiche, etc.” Mi sembra giusto che una persona possa disporre di tutti gli elementi anche perché è la persona che deve valutare sé stessa, se è in condizione di fare una determinata camminata o meno, non può certo farlo una persona del Cai (non solo quello di Valenza, qualsiasi Cai od Associazione che si occupa di escursionismo). Una cosa indubbiamente positiva del Cai di Valenza è il suo programma: non ha camminate particolarmente difficili, quasi tutte sono alla portata di persone mediamente allenate. Tanti Cai presentano escursioni che richiedono notevole impegno, quasi mai sotto i mille metri di dislivello. Così facendo si rivolgono ad un determinato target di persone, quelle che oltre a volerlo possono anche fisicamente sopportare simili sforzi. E gli altri? A casa? Dal programma alla natura del Cai il passo è breve. Detto del programma, il Cai, in generale, come deve essere? Un tempo, lo ha ricordato in un suo commento un lettore del blog, si andava nei rifugi e non si pensava nemmeno a locali con tre, quattro o passa stelle. Quel Cai si rivolgeva soltanto ed unicamente agli escursionisti, a persone che volevano camminare. Domanda: il Cai deve essere questo o vuole anche essere qualcosa d’altro cercando di venire incontro ad altri target di persone, quelle che magari amano fare qualche visita turistica in luoghi culturali? Non mi sembra un quesito da poco. Anche perché, in questa seconda ipotesi, probabilmente un Cai deve stringere un rapporto di collaborazione con una agenzia di viaggio con tutto quello che questo comporta, anche in fatto di costi. Leggevo, qualche giorno fa, il programma del Cai di Milano riguardo le Crete Senesi. Nella quota compresa anche la guida naturalistica e la guida turistica. Quattro giorni, hotel quattro stelle, prezzo cinquecento euro od all’incirca. Qualsiasi politica si intenda fare, comunque è ipotizzabile che si tagli un certo target di persone e che certi prezzi non sarebbero più sostenibili. Un’ultima cosa: i giovani. Dove sono? Camminare è bello. Camminare è stupendo. Stupendo per i paesaggi ed i posti magnifici che si vedono. Stupendo perché si fa un’attiva fisica. Stupendo perché si è in compagnia e le escursioni hanno una notevole valenza sociale. Stupendo perché si cresce come persone. Tenendo sempre presente una cosa: non bisogna mai calcolare solo il punto di partenza, si deve sempre tenere presente che c’è anche un ritorno da fare. E che non si deve pensare di essere sminuiti in confronto ad altri se non si riesce a raggiungere una meta, sempre compatibilmente con il programma della camminata. 
MAURIZIO

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