PROSSIMO APPUNTAMENTO
DOMENICA 25 OTTOBRE
DAL GIOGO DI TOIRANO AL MELOGNO
DIFF.E
DISL mt.350
TEMPO
ORE 5
nformazioni e prenotazioni: CAI - Giardini Aldo Moro Valenza
Tel. 0131 945633 cell. 340 9882624
martedì e venerdì 21.00 - 23.00
e-mail cai@valenza.it
e-mail caivalenza@libero.it
Iscrizioni entro le ore 22.30 del giovedì precedente l'escursione presso la sede del CAI.
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La faggeta del Melogno
Il Colle del Melogno (1028 m), valico tirrenico-padano di grande importanza geografica e strategica (fortificazioni napoleoniche), é comodamente raggiungibile da Finale Ligure o da Calizzano (SS 490), anche con autolinee pubbliche.
L'ambiente fresco e ombroso della faggeta si presta a belle passeggiate estive, quando, risalendo dalla costa, si può apprezzare la differenza tra la vegetazione ingiallita delle praterie e delle rocce soleggiate e quella del sottobosco sciàfilo (cioé amante dell'ombra). A fine estate saranno i funghi (raccolta regolamentata) ad attirare lo sguardo dell'escursionista.
La tutela delle faggete ha scopo non solo paesaggistico-ricreativo ma anche idrogeologico, economico e culturale. Un'oculata gestione forestale e faunistica può permettere, oltre al razionale utilizzo di legname pregiato, la reintroduzione di grandi ungulati (capriolo), anch'essi elementi di grande potenzialità economica e turistica.
Il comprensorio dei boschi di Melogno interessa gran parte del territorio comunale di Calizzano e le zone più interne del Finalese. Ad arricchire i boschi di faggio (Fagus sylvatica) contribuiscono altre specie arboree associate alle prime quali: betulla (Betula pendula), abete bianco (Abies alba), pino silvestre (Pinus silvestris), acero montano (Acer pseudoplatanus) e frassino di monte (Fraxinus excelsior). Tra questi boschi si possono ammirare, con relativa facilità, ungulati quali cervo (Cervus elaphus), capriolo (Capreolus capreolus), cinghiale (Sus scropha).
La Foresta demaniale del Melogno

E' caratterizzata da alberi di alto fusto e dalla presenza di bellissime faggete che possono essere facilmente ammirate percorrendo l’Alta Via dei Monti Liguri. Infatti buona parte del percorso dell’Alta Via si snoda nei pressi del Colle del Melogno attraverso le omonime faggete in un tratto praticamente privo di difficoltà di sorta, che consente di godere pienamente dello spettacolo della natura. La foresta del Melogno è facilmente raggiungibile per la strada asfaltata che da Calizzano conduce al colle.
La Foresta di Faggi della Barbottina

E' uno spettacolo di grande suggestione, non per nulla la foresta della “Barbottina” viene considerata la faggeta migliore della Liguria e una delle più belle d’Italia.
fortezza del melogno
La fortezza fu costruita in torno al 1885 con l’ intento di sbarrare e proteggere il passo da eventuali forze armate nemiche che, passando dalla costa ligure, potessero poi risalire tramite le Alpi e gli Appennini, per giungere in Piemonte e oltre.
La struttura è stata edificata a linea esterna poligonale; ed è salvaguardata da profondo fossato, che ne circonda completamente il perimetro. La principale parte architettonica militari è costituita dalla tagliata, che mediante due ponti levatoi, bloccavano il passaggio della rotabile sul valico e all’ interno delle mura. Oggi si possono ancora distinguere le due entrate principali, caratterizzate da grandi portali di pietra chiara e sopra di queste le due cannoniere il pietra locale, grigia.
Lungo il primario accesso interno, si diramano altre entrate, sbarrate da inferiate e portoni di ferro. Da qui si stendono gli accessi ai numerosi magazzini, ai locali uffici e i relativi luoghi originari, di ricaricamento munizioni. Gli interni presentano intonaci e pavimentazioni originali in terracotta e altri in listelli di legno.
Alcune scale laterali, costituite con ringhiere di ferro battuto e corrimano di legno, conducono sia al piano superiore sia a quello sotterraneo. I piani alti oggi sono in pessime condizioni; le pavimentazioni risultano a volte pericolanti. I sotterranei, composti di lunghi budelli, conducono alle riservette e alle difese del fossato nonché alla galleria di scarpa, dove si potranno individuare le feritoie per fucilieri e alcune caponiere.
I sotterranei oggi sono anche l’unico accesso praticabile per giungere alle postazioni in barbetta, giacché il ponticello pedonale che univa la caserma alla collinetta esterna, sopra il fossato, oggi è fuori uso è risulta pericolante.
Le quattro postazioni per cannoni di grosso calibro a cielo aperto, sono rivolti verso i bacini della costa e ognuna separata dall’altra da muretti protettivi. Le basi erano alimentate dalle riservette per le munizioni, interrate nel suolo sottostante.
Nella fortezza si possono scorgere ancora molti manufatti originali, come le balaustre, le pavimentazioni, la fontana sita nell’ atrio centrale della fortezza ed alcuni elementi che costituivano l’ impianto elettrico originario dell’epoca.
Molto interessante è anche il sistema di riscaldamento utilizzato, realizzato tra l’intercapedine di alcune stanze, mediante tubi si permetteva di diffondere il calore nella stanza.
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