venerdì, marzo 13, 2009

VALENZA - Qui le mimose non sono rametti da mercatino ambulante. Sono alberi. Alberi sulle scarpate, alberi che "gialleggiano" dai giardini, alberi che s’intonano perfettamente, tra l’azzurro del cielo terso di marzo e il bianco della neve. Da una parte l’arco delle Alpi, dal Monviso al Rosa, passando per vette che questa gente di montagna conosce a memoria. Dall’altra il mare, coi promontori liguri che si perdono nell’acqua.
Il Cai di Valenza è salito sul Beigua, il monte dei ripetitori e della croce, quello del ristorantino dove se sei fortunato riesci a mangiare polenta, altrimenti ti consoli con gli amaretti, come ad alcuni è successo, appunto, non più tardi di domenica scorsa.
Una domenica di giallo sole e giallo mimosa. Di orizzonte nitido, montagne, sentieri innevati, scarponi che affondano, ritardatari da aspettare, panini nello zaino.
Si parte dal passo del Giovo, che si raggiunge dall’Acquese e dal Sassello (tappa d’obbligo per i primi amaretti di giornata), si arriva ad Alpicella, un campanile e dieci case tra il Beigua e Varazze.
La prima notizia è il ritorno di Ettore alla guida del pullman Stat. La seconda è il saluto del presidente, Fausto Capra, da poco alla guida degli ‘alpinisti’ valenzani.
Il resto è cammino sulla neve, con tante grazie agli avanguardisti che si incaricano più o meno volontariamente di lasciare le impronte a beneficio di chi segue.
La cronaca del fido Alberto Piacentini, sul sito internet del Cai valenzano, sembra quasi una cronaca ciclistica dell’indimenticato Adriano Dezan: «Alla testa del gruppo gli ottimi Sesia, Randazzo, Poggi e Nonno Monty a battere la pista. Nelle retrovie Super Segre, l’Amabile coniuge ed Ermes, in aiuto a quelli in difficoltà. Ci sono poi Giovanni Omodeo a fotografare e la tesoriera (Angela, ndr) ad interrogare tutti i malcapitati sui nomi delle montagne...».
Ci sarebbero anche altri... Quello col cane, Angelo Bosio, campione dei barcé, quelli che di solito partono in quarta per arrivare con ampio anticipo (per poi attendere), quelli che aspettano chi si fa aspettare, quelli che arrancano alla prima asperità, quelli che - per alleviare le fatiche - raccontano barzellette e se non ridi te le spiegano (così sei sicuro di non ridere, ma di fare ugualmente fatica)...
Pier Giorgio Manfredi, inossidabile assessore, è fresco tanto alla partenza quanto al traguardo; per Enea, abituato a ben altre vette, questi colli sono pianura. E poi ci sono quelli che con i monti hanno un feeling costante e che intervellano le escursioni quindicinali del Cai (per ora sui monti liguri, poi, complice il clima favorevole, si passerà alla Valle d’Aosta) con escursioni con le racchette da neve. Come accadrà domenica prossima, di sicuro. Stasera, in sede, i fedelissimi decideranno la meta. E domenica alle 7, o forse prima, saranno al Palaguerci, l’avveniristica struttura che s’affaccia sui giardini Aldo Moro, pronti a partire per un’altra, certamente, piacevole giornata di faticoso divertimento.
Massimo Brusasco

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