mercoledì, gennaio 23, 2008


Accumulo di ghiaccio sulle ciglia dopo una prolungata esposizione ad oltre -50 gradi.
(Foto di Luciano Napolitano)

GLI EFFETTI DEL FREDDO SUL CORPO UMANO E SULLE COSE
( Stralcio tratto dal sito: http://www.wideview.it/travel/) avventura al polo del freddo )

Durante questo viaggio ho potuto provare una vasta gamma di temperature diverse, da qualche grado sopra lo zero fino a -54,5. In tutti i casi, queste temperature non sono mai state accompagnate da venti eccedenti il metro al secondo (3-4km orari). Generalmente, le temperature fino a -30 non hanno rappresentato problematiche particolari, a condizione di essere coperto in modo adeguato; e' soltanto attorno ai -35 / -40 che esiste una sorta di soglia, oltre la quale possono viverci per periodi prolungati solo le persone che hanno la resistenza alle basse temperature nel DNA e pochissimi animali. Inoltre, le proprieta' fisiche di molti materiali iniziano a cambiare, creando una vasta gamma di problematiche diverse, per esempio ai mezzi meccanici. Quando sono atterrato a Yakutsk la temperatura era di -40 gradi ed indossavo soltanto 1 strato di lana, 1 maglione, guanti, cappello ed una giacca a vento senza imbottitura. Il tempo di scendere la scaletta del Tupolev per salire sull'autobus nel piazzale dell'aeroporto, e gia' inizio a sentire la formazione di fastidiosi granelli di ghiaccio nel naso, con la sensazione di sentirli anche nella gola e la conseguenza di tossire come se stessi respirando polvere. Allo stesso tempo, l'umidita' presente sulle ciglia inizia a congelare, ostacolando frequentemente l'apertura delle palpebre.



La giacca a vento si congela ed inizia a fare uno strano rumore, come se stessi calpestando delle patatine fritte, ad ogni mio movimento. Sorprendentemente, nonostante la copertura modesta, ho la sensazione del freddo solo sulla pelle scoperta; solo successivamente ho potuto appurare che il freddo si inizia a sentire solo dopo qualche minuto, con la conseguenza di non riuscire piu' a riscaldarsi se non entrando in un locale caldo. Una delle peculiarita' delle temperature cosi' estreme e' proprio quella di provocare la perdita di calore corporeo molto velocemente, rendendo difficile recuperare successivamente il calore perso; per questo motivo e' indispensabile uscire da un luogo riscaldato sempre ben coperti, soprattutto se si prevede di stare all'aria aperta a lungo (si puo' uscire meno coperti solo se si e' certi che entro qualche minuto si avra' sicuramente accesso ad un luogo caldo). Tanto per citare un esempio, indossavo sempre un guanto leggero sopra ad uno molto piu' pesante, che rimuovevo ogni volta che dovevo scattare una foto: alla temperatura di -52, mentre impiegavo appena 20 o 30 secondi per perdere calore dalla mano protetta solo dal guanto leggero, impiegavo almeno 5 minuti per riscaldare la stessa, talvolta indossando nuovamente il guanto piu' pesante e facendo una sorta di ginnastica (movendo ripetutamente le dita), talvolta mettendo la mano sotto l'ascella. E' quindi facile immaginare i problemi seri che si potrebbero avere se si uscisse non protetti adeguatamente e magari ci si perdesse in una foresta senza riuscire a trovare un rifugio riscaldato.

Grazie Luciano per questo bel racconto

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