venerdì, ottobre 05, 2007

Appunti di un viaggio in Sardegna

PEDRA LONGA

Pedra Longa - "Una camminata difficile ma bellissima", così, interpretando forse il pensiero di tutti, ha commentato Marisa Iommi a conclusione della camminata a Pedra Longa, la prima svoltasi in Sardegna nella settimana organizzata dal Cai di Valenza in collaborazione con il Cai di Alessandria ed il Cai di Ovada. Questa camminata rientra nei tracciati denominati "Profondo blu" che in una settimana di escursioni ti portano a visitare luoghi bellissimi dell'isola. Pedra Longa conserva il ruolo di prima attrattiva paesaggistica del luogo. Il nome con il quale veniva indicata dai naviganti in epoche passate, Guglia, Aguglia o Agugliastra, rende l'idea della sua forma slanciata, allargata alla base rastremata verso l'alto. Si erge perpendicolarmente al mare per 128 metri ed appare costituita da un solo blocco roccioso. Secondo alcuni la sua antica denominazione ha dato origine a quella di Ogliastra col quale oggi viene indicata questa parte della Sardegna. E' suggestivo, veramente suggestivo, scoprirla attraverso impegnativi ma gratificanti percorsi che, dalle alte falesie circostanti, digradano verso la costa. Percorsi impegnativi, certo, ce ne accorgiamo subito. Non è il dislivello, solo 200 metri, ad impensierirci, è soprattutto la natura calcarea del suolo, la presenza di rocce, di pietre, di scisti che obbligano ad una attenzione continua, impedendo una andatura spedita. Ci sono dei fiori di asfodelo con i quali si realizzano i cestini, quei cestini già ammirati a Castelsardo. Luciano spiega. Spiega e ci illustra, ci fa vivere la natura. Ecco che ogni albero, ogni fiore, ogni roccia prende forma sotto le sue parole. Viviamo la natura. Viviamo il paesaggio. Viviamo la camminata. E' bellissimo. Non è camminare solo per camminare, si cammina anche per conoscere la natura che ci circonda. Luciano è ricco di notizie, dimostra non solo di conoscere i sentieri per i quali ci accompagna ma di possedere nozioni di botanica, di biologia e doti di chiarezza e di semplicità nello spiegare. Ci domandiamo, molti si domandano, nel corso di questa escursione perché, fra tanti camminatori dei Cai nostrani, non c'è alcuno che fornisca una qualche nozione della natura o del paesaggio dei luoghi meta dei nostri appuntamenti domenicali. Ma si deve camminare. Stare attenti. Ed anche i più esperti possono commettere un errore, è il caso di Locardi,e cadere. Il panorama è bellissimo: l'incantevole sagoma di Pedra Longa, sempre più vicina, si staglia sull'azzurro del mare mentre si osserva l'intero sviluppo delle falesie e, lontano, verso Sud, il Golfo di Arbatax con l'isola di Ogliastra ed il profilo del promontorio di Capo Bellavista. Dalla Pedra Longa un comodo sentiero procede, con modesti dislivelli, attraverso boscaglie di olivastro e di carrubo. Si trovano anche ricoveri per il bestiame, un antico ovile ancora oggi utilizzato dai pastori locali. Ecco, adesso siamo su una cengia, una vecchia cengia utilizzata in passato come mulattiera dai carbonai. Ecco, stiamo per arrivare, la camminata si sta per concludere. Ecco, il mare: qualcuno, previdente, si era portato il costume e adesso coglie il giusto premio per tante fatiche. Si torna al villaggio in allegria, si ride, si chiacchiera, si scherza. L'appuntamento è per l'indomani, per il villaggio di Tiscali. Peccato che, l'indomani….

1 commento:

  1. Maurizio si domanda perchè fra tanti camminatori nostrani non ci sia nessuno che fornisca nozioni sui percorsi,sulla natura ecc.. Intanto non è facile trovare gente preparata come Luciano Vargiu,ma soprattutto che ama la propria terra e le proprie origini come lui. Solo così si è in grado di poter spiegare,illustrare rendere partecipi tutti delle bellezze dei luoghi. Anche se ad onor del vero il CAI da qualche anno sta spingendo gli accompagnatori giovanili di proporre ai giovani l'osservazione dei luoghi e di camminare imparando. Noi purtroppo siamo ancora allo stadio del basta andare,di arrivare prima degli altri.

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