APPUNTI DI UN VIAGGIO IN SARDEGNA
I MURALES DI ORGOSOLO, UNA FINESTRA SULLA STORIA
ORGOSOLO - Sono circa 150 i murales presenti oggi sui muri di Orgosolo e costituiscono una preziosa testimonianza della nostra storia, dell’evolversi dei costumi, della politica, della satira. Una visita di estremo interesse e che compiamo nel pomeriggio di lunedì 24 settembre. Certo, poteva essere organizzata meglio. I murales di Orgosolo meritano una visita affatto superficiale, magari soffermandosi a guardarli, a pensare all’epoca storica in cui sono stati disegnati, all’ironia graffiante di tanti. Quando scendiamo dal pullman la prima scritta che ci accoglie è un detto di Camus, “Beati quei popoli che non hanno bisogno di eroi”. Poco oltre il cosiddetto “Indiano”, immagine simbolo di Orgosolo. Il primo murales fu realizzato da un gruppo anarchico milanese, “Dioniso”, negli anni della contestazione giovanile, nel 1969. I murales prendono decisamente piede nel 1975 quando il prof. Francesco Del Casino, senese di nascita ma sposato e residente ad Orgosolo, inizia la sua opera di abbellimento delle pareti spoglie, aiutato in questo dagli alunni della scuola media. Altri ne seguirono l’esempio. Ed ecco la voce dei disoccupati, la lotta per l’emancipazione femminile, l’ironia sull’ex Presidente della Repubblica Leone, la denuncia circa le condizioni delle carceri, si da spazio alla satira politica con particolare accenno ai socialisti (e non l’ha fatto, negli Anni Ottanta, anche Grillo?) Il ritratto di Gramsci invita alla riflessione, quello del capo indiano al pensiero dei soprusi dei bianchi. Negli Anni Ottanta ecco uomini a cavallo, donne con in grembo i propri figli, pastori che tagliano il vello alle pecore ed infine le citazioni contro la guerra, nell’ex Jugoslavia, nell’Iraq, in generale. E, curiosamente, fra i murales trova spazio un manifesto funebre. Di un gatto. Il padrone ne lamentava la scomparsa e l’affetto che con la morte del gatto veniva meno. “E non aveva lasciato neppure un erede…” Si torna a Cala Gonone e quella sera, una ragazza di Ovada avrebbe scoperto che….
Maurizio P
le foto nel nostro primo blog
Nessun commento:
Posta un commento
il blog è aperto a tutti, si prega di non fare commenti che possono offendere le persone,commenti di dubbiia provenienza ; un comportamento moderato è sinonimo di intelligenza e rispetto