lunedì, gennaio 02, 2012

DIARIO DI BORDO DI SIMONE MORO


Nanga Parbat (8125 m)
Nanga Parbat (conosciuto anche come Nangaparbat Peak o Diamir) è l'unico ottomila Himalayano del Pakistan, il più a ovest dei quattordici giganti ed è l'unico di quelli pakistani che non è sulla linea di confine con la Cina ma interamente sul territorio della Repubblica Islamica.
Il nome Nanga Parbat significa in sanscrito "Montagna nuda", ma il nome alternativo che veniva usato per questo colosso naturale, Diamir, significa "Re dei monti", ad indicare la sua mole e la sua altezza da primato rispetto alle altre cime della zona. La quota di 8125 metri del Nanga Parbat, lo pone al nono posto tra i giganti della terra e la sua fama di montagna difficile e pericolosa gli ha procurato anche il nome di "Montagna killer".
Fu scalato per la prima volta il 3 luglio 1953 da un alpinista austriaco, Hermann Buhl, conosciuto per essere anche il primo uomo ad essere salito su di un ottomila in solitaria. Conta circa 350 salite, principalmente sul versante Diamir. Nel 1989  è iniziata la lunga serie di tentativi di prima scalata invernale alla vetta, ma ad oggi questa salita non è ancora stata realizzata.
 
La spedizione invernale al Nanga Parbat di Simone Moro a Denis Urubko partirà il 26 dicembre. In questa pagina troverete gli aggiornamenti con il diario di bordo della spedizione.


 SEGUIAMO SIMONE MORO NELLA SUA ULTIMA SPEDIZIONE 
dal suo blog


CHILAS / 31 dicembre 2011
Primo giorno di apparente relax. Scrivo aparente perchè anche se non c'è stato un movimento in termini di luogo, c'è stato di sicuro da un punto di vista fisico, muscolare e mentale.
Sono infatti andato a letto alle 5:30 perchè ho lavorato e scritto tutta notte. Alle 8:30 in piedi, colazione e poi a ricontrollare e pesare tutti i bagagli stando bene attenti che nessun collo pesasse più di 25 kg che è il carico standard di ogni portatore.
A pranzo avevamo finalmente finito e la Jeep con tutto il materiale è partita per Halala.
Poi però il solito fuori programma: a metà mattinata è venuto a trovarmi in camera un alpinista polacco, che è qui a Chilas da 3 giorni, e che mi ha detto di voler tentare anche lui il Nanga Parbat in invernale. Il fatto che si trovi qui da solo, e sarà senza cuoco e staff al campo base, con sole 3 borse e nulla più ci fa pensare che siamo di fronte ad un alpinista quantomeno un pò sprovveduto, e che probabilmente ce lo ritroveremo in cucina e magari anche in tenda...
E' sempre spiacevole e delicato gestire situazioni come queste; noi abbiamo una spedizione con viveri e logistica organizzata e calcolata per 3 persone (Denis, Io e Matteo) a campo base e per sole 2 persone in montagna. Speriamo di non doverci trovare nella situazione di dover dire che non possiamo prendere con noi questa persona, il che mi imbarazzerebbe tantissimo. Non possiamo legarci a qualcuno che non conosciamo, anche a livello tecnico, soprattutto su una montagna come il Nanga. Mi spiace per le ristrettezze economiche con le quali alcuni "compagni" sono costretti a convivere, ma il Nanga Parbat non è una montagna da poter affrontare senza adeguati mezzi e preparazione. Vi racconterò come dovremo gestire la cosa (ci mancava "l'avventuriero solitario")
Domani il programma prevede: sveglia alle 6:30, colazione e alle 7:00 partenza verso Halala Bridge e continuazione a piedi fino a Ser (2900 m).
Queste sotto saranno le tappe del giorno dopo...
 Da Ser a Kachal (3900 m)
 Da Kachal al  Campo Base (4250 m)
Anche oggi abbiamo un problemino con la SIM del modem satellitare. la mia, che risulta attivata, non pemette però la connessione mentre la SIM prova che mi hanno dato al seguito da rispedire a casa (che probabilmente non farò) , funziona perfettamente....
Vedremo anche qui cosa si riesce a fare.
SER / 1 gennaio 2012
Villaggio di SER - 2701 m -  temperatura -7
Eccoci arrivati alla Gunther Mountain School, realizzata da Reinhold Messner in onore di suo fratello, scomparso nel 1970 dopo che i due avevano effettuato la prima salita del versante Rupal e discesa/traversata lungo il versante opposto. La storia di quella spedizione è conosciuta e dunque non mi dilungo oltre.
Oggi 61 portatori ci hanno dato una mano a trasportare tutto il materiale, cibo e combustibile, necessari a  resistere fino a fine febbraio nel tentativo di salire sulla cima del Nanga Parbat in invernale.
Sono passati oltre 8 anni da quando sono stato qui l'ultima volta. Nell'estate 2003 ero con Denis, mia moglie ed un nutrito gruppo di alpinsiti. ma era estate... Che differenza!
La gente quì è più o meno nelle stesse condizioni; poverissima, dalla "scorza" dura, provata. La scuola di Messner e alcune abitazioni in via di costruzione, sempre per opera sua, unitamente ad una piccolissima turbina idroelettrica, sono le uniche cose diverse rispetto al 2003.
Seppur considerati molto "ostici" da approcciare, i portatori di questa valle si sono dimostrati amichevoli e disponibili e questo in effetti è una differenza rispetto al passato.
E' anche vero che abbiamo dato a tutti i portatori, giacche calde, calze, scarpe, pantaloni caldi, occhiali da sole ed un buon salario, come deve essere, visto che le spedizioni sono l'unica possibilità di introito che hanno. Abbiamo camminato attorniati anche dai bambini.
A metà strada ci siamo fermati in una baracca e ci hanno acceso il fuoco ed offerto tè e pane di mais coltivato e macinato qui in estate. E' stato un gesto gentile che abbiamo molto apprezzato.

Stasera verso le 15,30 siamo arrivati a Ser ed abbiamo acceso un bel falò e ci siamo scaldati tutti assieme prima di prepararci la cena. Il modem satellitare oggi funziona con la mia SIM e lo fa perfettamente. Il  segnale è buono e ciò ci permette di inviarvi questo messaggio e le solite 5-6 foto di Matteo. Oggi lui ha mitragliato di fotografie tutto e tutti. E' super gasato:-)

Ciao e a domani

KUTGALLY / 2 gennaio 2012 3850mt


temperatura -6 dentro una casa estiva di pastori con fornelli accesi...

Non oso pensare che freddo faccia fuori ma ho il presentimento che stanotte là fuori vada tranquillamente oltre i -20 gradi...
Ho appena finito di medicare un portatore che aveva una irritazione sulla schiena a causa della fuoriuscita del kerosene dalla tanica che trasportava.
Siamo a solo due ore di cammino dal campo base del nanga parbat, 1000 metri più in alto rispetto a dove abbiamo dormito ieri, e 4300 metri sotto la vetta del Nanga Parbat. 

Le condizioni della parete sembrano maledettamente asciutte, secche, senza neve. Ghiaccio verde lungo tutta la via Kinshoffer... questa non è una bella cosa... vedremo  durante la ricognizione sul Ganalo Peak di guardare meglio...

Oggi il generatore mi ha fatto tribulare e allora ho messo in azione il secondo e nuovo che avevo con me. Ora sembra funzionare bene.
Domani mattina sarà l'ultimo giorno in movimento, perchè finalmente arriveremo al campo base e smetteremo di essere nomadi.
Ci vorrà qualche giorno per preparare definitivamente il campo base e poi inizieremo la salita.

GHIACCIO VERDE IN PARETE!
Appena giunti al campo base – audio 

audio font mountainblog



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