venerdì, dicembre 17, 2010

Dal Cai di Cortina 

Il Club Alpino di Valenza è sempre stato molto attivo nel programmare escursioni, camminate, arrampicate, ferrate tra le più belle località montane in Italia e all’estero. Il clima di questi incontri è sempre simpatico e amichevole. I numerosi soci viaggiano, imparano e conoscono cose piacevoli e quindi si divertono, tanto che molti non mancasulla Cengia Martini - clicca per ingrandireno alla programmazione successiva. Il presidente Fausto Capra, il vice-presidente Giovanni Omodeo e il segretario Giovanni Sisto per il mese di giugno presentarono una richiesta di collaborazione alla Sezione di Cortina d’Ampezzo.
Incuriosiva la conoscenza delle Dolomiti Ampezzane, di recente proclamate patrimonio dell’UNESCO, e apprendere e vedere quali tracce si possono ancora oggi trovare in quello che fu un settore del fronte tragico della prima guerra mondiale. Il gruppo dirigente della sezione di Valenza prepara le escursioni in modo preciso, consultando ad esempio gli esperti del luogo.
In questa occasione Giovanni e Stefano Sisto, con l’aiuto della Sezione CAI di Cortina d’Ampezzo e in collaborazione con il consigliere Roberto Vecellio, prepararono un libretto che fu spsul Lagazuoi - clicca per ingrandireedito a tutti i soci. I partecipanti percorsero circa 500 km con mezzi propri per raggiungere l’hotel Villa Argentina di Nicoletta Gillarduzzi a Pocol, sulla strada delle Dolomiti che da Cortina sale al Passo Falzarego. Qui rimasero dal 25 al 30 giugno.
Ogni giorno potevano scegliere due mete di escursione, una facile e una seconda più impegnativa con l’indicazione delle caratteristiche di ogni singolo percorso illustrato da una fotografia, con una carta geografica, l’indicazione di orari, altitudine, attrezzatura consigliata. Per facilitare la conoscenza dei luoghi, fu organizzata una serata con il psulla Cengia Martini - clicca per ingrandirerof. Paolo Giacomel, esperto studioso della storia locale e del Cadore e in particolare dei fatti della prima guerra mondiale.
Le mete raggiunte furono le Cinque Torri e il rifugio CAI del Nuvolau, Ra Zestes, il giro attorno alla Tofana de Ròzes, il Lagazuoi ed il Museo della prima guerra mondiale al Forte Tre Sassi in Valparola. Durante queste escursioni i soci di Valenza furono accompagnati dagli amici di Cortina tra cui Paolo Alverà, Roberto Chenet, Luciano Bernardi, Sergio Pompanin, Bruno Martinolli, Roberto e Clara Vecellio, Paolo e Luigina Giacomel.
I partecipanti, premiati anche da giornate stupende, rimasero talmente soddisfatti che invitarono, per il 12 ottobre, nella sede del Cai di Valenza, il prof. Paolo Giacomel per una seconda conferenza. L’argomento riguardava la prima guerra mondiaa Valenza - clicca per ingrandirele raccontata attraverso il diario del soldato Enrico Costantini di Osimo, Ancona. Testo e immagini furono scelte in collaborazione con Roberto Vecellio, rappresentante del Consiglio Cai di Cortina.
Il giorno seguente, caratterizzato da pioggia, nebbia e freddo, i tre ospiti ampezzani furono accompagnati da Stefano Sisto e da sua madre Rita, al Santuario di Oropa, importante centro religioso in provincia di Biella. Ricordando che in questo santuario dal 1915 al 1919 furono internati il parroco di Cortina d’Ampezzo don in Cinque Torri - clicca per ingrandireAntonio Pallua, i due cappellani e alcune donne, il segretario della Sezione Giovanni Sisto chiese all’archivista Comm. Mario Coda di cercare alcuni documenti che riguardassero i cittadini di Cortina d’Ampezzo. L’archivista consegnò un estratto della rivista “Storia Ribelle 7, Rassegna di studi, ricerche e memorie, Inverno 1998-99”, in cui Roberto Gremmo scrisse un interessante e documentato articolo sui “Prigionieri di guerra e profughi veneti e sloveni ad Oropa durante il primo conflitto mondiale” pag. 670-685. Da pag. 685 a pag. 692 segue un “Estratto dal Libro degli Ordinati della Amministrazione del Santuario di Oropa”, degli anni 1915-1919.
La collaborazione non si concluse qui perché la signora Severina Cartasegna consegnò al prof. Giacomel il diario di suo padre Andrea, classe 1899 che combatté sul Piave gli ultimi mesi di guerra nel 1918. Intanto si era sparsa la voce tra i soci del Cai tanto che la signora Adele Rubin si presentò in sede con un suo breve diarila sede CAI di Valenza - clicca per ingrandireo in cui racconta come lei sedicenne riuscì a salvare tre soldati italiani dopo l’8 settembre 1943, accompagnandone due alla stazione ferroviaria fingendo essere una loro amica e poi, per suscitare facili sospetti decise di viaggiare assieme ad un terzo perché non cadesse nella mani del Tedeschi. Il suo comportamento, da lei stessa definito incosciente, ma per noi di grande valore umanitario ed esempio di generosità straordinaria, riuscì a salcol presidente F. Capra - clicca per ingrandirevare tre giovani vite.
Si spera che sia il diario che il racconto della signora Rubin possano essere pubblicati. Questi due documenti sono diventati il segno di più significativo della collaborazione tra la sezione Cai di Valenza e di Cortina d’Ampezzo.
Comunque nulla sarebbe accaduto se non ci fosse stata la fattiva collaborazione tra il segretario Giovanni Sisto e Roberto Vecellio, che ovviamente coinvolsero le rispettive famiglie in tutte queste giornate di collaborazione.
Paolo Giacomel – Roberto Vecellio

L'articolo e' stato pubblicato sul sito del Cai di Cortina nella sezione Novità-iniziative soci

1 commento:

  1. La conoscenza degli Amici del CAI di Cortina ha senz'altro accresciuto il bagaglio delle mie esperienze umane e personali e, sicuramente, anche di quelle del CAI di Valenza
    Ancora un grazie di cuore a tutti Voi!

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