venerdì, febbraio 26, 2010




La sorpresa del Bric Camulà e del Monte Rama!

Febbraio ormai verso la fine. Destinazione Liguria, entroterra di Arenzano.
Abbigliamento di conseguenza: scarpe da trekking, ma non da 4000! Camiciola, felpa leggera e via… le previsioni meteo, del resto, sono buone.
Ma già imboccando il sentiero notiamo che un coperchiaccio copre la sommità del Monte Rama.
Si sale un’erta decisa. Appena sotto la cima si devia con l’intento di percorrere il sentiero che poi verrà utilizzato per la gita sociale. Dopo un breve tratto si incominciano a vedere macchie di neve sempre più estese sino a calpestare e poi letteralmente affondare in uno strato sempre più alto.
Il sentiero non è più segnato, si cammina sul bordo tra un salto di qualche metro sulla destra e piante che “ti buttano in fuori” sulla sinistra.
“Ma non erano solo le pareti delle ferrate che mi buttavano fuori?”
Ad ogni passo si sprofonda, si scivola, le mani incominciano ad intirizzirsi, i piedi peggio, il segno del bagnato sui pantaloni sale inesorabilmente verso il ginocchio…
Si ritrova il segno del sentiero, si ripiega decisamente verso il basso, pensando che ormai la neve finirà, si ritornerà all’asciutto! Illusione! Il sentiero innevato continua, continua, continua….
Ma il mare che immaginiamo laggiù sarà il Baltico?
E poi finalmente il sentiero diventa terra e sassi anche se scivolosi, ma l’avventura non è finita: ci aspetta un guado ed ecco allora che i nostri esploratori s’improvvisano castori e formano una piccola diga, tanto per non andare a bagno completamente.
E poi finalmente si è giù. Si richiude l’anello.
“ Ci siamo divertiti in fondo!”
“Sì una giornata diversa!”
“Però è meglio che quest’escursione venga rinviata…!
………
P.S.: grazie ai ramponcini di Giovanni!
I sei “giovaniesploratori








1 commento:

  1. Questa foto del Segre che fa il castoro e di Borghi che fa il supervisore resterà negli annali CAIVAL

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