lunedì, marzo 03, 2008

VARIGOTTI – ROCCA DI CORNO - VARIGOTTI
(Domenica 2 marzo 2008)

“Alla scoperta del Finalese meno conosciuto” così si intitolava la gita di ieri domenica 2 marzo: ed infatti, gli amici del CAI di Savona, ci hanno portato a scoprire angoli dell’entroterra di Finale Ligure estremamente interessanti e conosciuti veramente da pochi.
L’escursione (ad anello) partiva da Varigotti e attraversando il caratteristico borgo di Selva, salendo all’altopiano delle Manie e scavalcando il Colletto Rocca di Corno (la cui parete è da sempre meta di appassionati dell’arrampicata sportiva) fino al Ciappo del Sale (caratterizzato da alcune incisioni rupestri di epoca paleolitica), percorrendo un sentiero predisposto per i non vedenti fino alle antiche cave romane (che qualcuno degli escursionisti, munito di pila frontale, ha voluto visitare dall’interno), per poi proseguire fino alla necropoli romana ed, in fine, ritornando al punto di partenza a Varigotti.
Come dicevo, l’escursione, per la verità un po’ lunghetta (6 h e 30 min.di cammino effettivo) è stata veramente appagante e questo grazie anche, e specialmente, alle spiegazioni sempre chiare ed approfondite che il Segretario del CAI di Savona: il fantastico Fausto Alvazzi ci ha saputo dare per tutta la durata del cammino.
Da segnalare la buona prova dei nostri A.A.A., in particolare il Super Segre: il quale, per aiutarmi a superare un passaggio un po’ impegnativo, si è rimediato, sempre dal sottoscritto, una pedata in pieno petto….spero che la maglietta con l’impronta del mio piedino taglia 46 non venga più lavata per essere conservata a futura memoria dei posteri.
Concludo ricordando la bella serata di venerdì scorso al Pala Guerci nella quale gli amici Marco Lenti e Riccardo Cassola ci hanno fatto ammirare le immagini delle escursioni effettuate: dal primo sull’ Eiger e dal secondo sul Cervino.
Forse un po’ “inquietante” l’esposizione di Marco che, a margine delle stupende diapositive, ci ha raccontato della tragica morte di quattro alpinisti sulla terribile parete della montagna svizzera (l’ Eiger), più rilassato il racconto di Riccardo il quale ci ha fatto rivivere l’emozione della sua ascesa alla cima del Cervino attraverso la via normale del versante italiano.
Comunque veramente bravi entrambi e complimenti agli organizzatori della serata!

Questo è tutto………alla prossima

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