l Trekking delle Leggende che si snoda attraverso le Valli di Fiemme, di Fassa e S. Martino Primiero e Vanoi. Ma come è nata effettivamente l’idea di “disegnare” un percorso di 200 chilometri e 15.000 metri di dislivello?
Cinque amici di Predazzo (Trentino) hanno avuto l’idea di dare il nome a un trekking già nel 2002. Un’idea che è stata d’esempio per tanti appassionati di trekking fra le più suggestive montagne italiane. Dopo il “Trekking delle Leggende”, infatti, ne sono nati molti altri.Giuseppe Dellagiacoma, Marcello Dellantonio, Attilio Dellasega, Pino Dellasega, Giuseppe March, Sergio Morandini, con in comune la passione per la camminata nordica, hanno studiato un percorso spettacolare in alta quota che transiti per le più belle montagne delle loro valli. L’alternativa ai famosi circuiti extraeuropei è nata durante una cena con una riflessione molto semplice: “Non serve andare in Tibet per camminare fra paradisi d’alta quota”. Oggi… suona quasi come uno slogan.
La prima versione del Trekking si estendeva sulla Catena del Lagorai, da Passo Rolle al Passo del Redebus, sopra Piné. Via via sono stati inseriti nel tracciato Predazzo e la Val di Fassa fino alla Marmolada. Quindi si è arrivati al circuito completo: Passo del Manghen, Lagorai, Pale di San Martino, Val di Fassa, San Lugano. Insomma, un ipotetico cerchio fra le Valli di Fiemme, Fassa e Primiero.I cinque amici si sono allenati a camminare di notte, senza dormire neanche un minuto, per percorrerlo tutto d’un fiato. Una volta sono arrivati a Trento con la corriera e poi sono saliti fino a Predazzo, a piedi, passando per la Val di Cembra, nel cuore della notte!
Il Trekking delle Leggende è stato inaugurato dalla loro impresa nell’estate del 2004: 200 chilometri, 15.000 metri di dislivello, percorsi in 59 ore ininterrotte!In seguito, si è preferito “alleggerire” l’impegno giornaliero per renderlo accessibile a tutti. Si è arrivati a diluire il tragitto in più giorni, immaginando nove tappe. Ma il trekking delle leggende continua a perfezionarsi e già si annunciano novità per l’estate 2008.
Cinque amici di Predazzo (Trentino) hanno avuto l’idea di dare il nome a un trekking già nel 2002. Un’idea che è stata d’esempio per tanti appassionati di trekking fra le più suggestive montagne italiane. Dopo il “Trekking delle Leggende”, infatti, ne sono nati molti altri.Giuseppe Dellagiacoma, Marcello Dellantonio, Attilio Dellasega, Pino Dellasega, Giuseppe March, Sergio Morandini, con in comune la passione per la camminata nordica, hanno studiato un percorso spettacolare in alta quota che transiti per le più belle montagne delle loro valli. L’alternativa ai famosi circuiti extraeuropei è nata durante una cena con una riflessione molto semplice: “Non serve andare in Tibet per camminare fra paradisi d’alta quota”. Oggi… suona quasi come uno slogan.
La prima versione del Trekking si estendeva sulla Catena del Lagorai, da Passo Rolle al Passo del Redebus, sopra Piné. Via via sono stati inseriti nel tracciato Predazzo e la Val di Fassa fino alla Marmolada. Quindi si è arrivati al circuito completo: Passo del Manghen, Lagorai, Pale di San Martino, Val di Fassa, San Lugano. Insomma, un ipotetico cerchio fra le Valli di Fiemme, Fassa e Primiero.I cinque amici si sono allenati a camminare di notte, senza dormire neanche un minuto, per percorrerlo tutto d’un fiato. Una volta sono arrivati a Trento con la corriera e poi sono saliti fino a Predazzo, a piedi, passando per la Val di Cembra, nel cuore della notte!
Il Trekking delle Leggende è stato inaugurato dalla loro impresa nell’estate del 2004: 200 chilometri, 15.000 metri di dislivello, percorsi in 59 ore ininterrotte!In seguito, si è preferito “alleggerire” l’impegno giornaliero per renderlo accessibile a tutti. Si è arrivati a diluire il tragitto in più giorni, immaginando nove tappe. Ma il trekking delle leggende continua a perfezionarsi e già si annunciano novità per l’estate 2008.
Fonte mountainblog
comunicato per il Segre: perchè non organizzi per la prossima estate?
RispondiEliminacomunicato per il Segre: perchè non proviamo a contare questi ragazzi e li invitiamo a Valenza per descriverci la loro impresa?
RispondiEliminacara Ross penso che per le nostre ginocchia sia l'ideale!
RispondiEliminaCaro Piacealb potrebbe essere un'idea,preferirei contattare gente per imprese più alla nostra portata.
RispondiEliminaCara Ross con questo il Segre ci ha pagato....guarda cosa si ottiene e proporre delle cose!
RispondiEliminaComunque le mie (e sottolineo mie) ginocchia (e suppongo anche quelle di Ross) sono perfettamente funzionanti!!
antico detto valenzano:
RispondiEliminaAS VA' ANCA CUL SCROSLI!
ho ragione piacealb?
se pensiamo di poter fare un'impresa del genere non sono le ginocchia,ma è qualcos'altro che non funziona. Scusate.
RispondiEliminal'ultimo commento è il mio,ho sbagliato il nickname.
RispondiEliminaBen detto Ross: la prossima escursione la facciamo solo con le scrosle.....
RispondiEliminanon sottovalutarti Segre, sappiamo tutti che sei d'acciaio inossidabile!
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