mercoledì, dicembre 19, 2007

Io credo che nessuno al CAI di Valenza possa dire di avere mai veramente conosciuto Franco Raselli: non perché fosse una persona scontrosa o “musona”, semplicemente perché era taciturno.
In quasi 10 anni di escursioni con il CAI ho avuto occasione di scambiare qualche parola con Franco, a dir molto, 10 o 12 volte (e sempre su mia iniziativa) ma ho sempre ricevuto risposte cortesi ed amichevoli.
Franco era una persona che l’amore per la montagna lo viveva nel suo intimo, senza bisogno di esternarlo con nessuno, ma non per questo sfuggiva alla compagnia degli altri, anzi: sono certo che apprezzasse “lo stare assieme” e condividere con altre persone le piccole o grandi soddisfazioni che può dare una gita in montagna, semplicemente gli bastava esserci.
Mentre scrivo queste righe mi sembra di rivederlo domenica scorsa (4 giorni fa) camminare con i suoi inseparabili bastoncini e mi sembra di sentire il rumore della sua boraccia di metallo immancabilmente attaccata all’esterno dello zaino; così come mi ricordo del suo seggiolino pieghevole che sfoggiava (unico tra gli escursionisti del CAI di Valenza) durante le mie prime gite.
Franco non c’è più, ma lascia dei genitori anziani come il papà Pietro (che abbiamo festeggiato per i suoi 80 anni poco più di un anno fa) ed è proprio a Pietro e a tutta la famiglia che credo che la nostra Sezione debba stare, per quanto possibile, vicina in questi momenti così tragici

A. Piacentini

1 commento:

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