lunedì, settembre 12, 2011

DOMENICA 11 SETTEMBRE

LA THUILE-.AC DU GLACIER-RIFUGIO DEFFEYES
Quello di domenica 11 settembre è stato il penultimo appuntamento con la Valle d’Aosta (l’ultima gita nella Vallèe si svolgerà domenica 2 ottobre e consisterà nella traversata da Epinel a Vieyes nella valle di Cogne).

Partenza alle 7,00 (circa) per i 52 partecipanti ed arrivo a Promisè (località posta poco sopra l’abitato di La Thuile) da dove parte il sentiero che conduce al rifugio Deffeyes.
Dopo poche centinaia di metri un gruppetto di volenterosi (ma sicuramente poco allenati) camminatori saluta la compagnia e, approfittando della disponibilità dell’ottimo Giovanni Omodeo, decide di godersi una meno stancate passeggiata a La Thuile.

Gli altri, invece, proseguono lungo il sentiero che salendo nel bosco passa accanto alle belle cascate del Rutor. Giunti quasi a metà del percorso ecco una nuova selezione: mentre i soliti tosti che più tosti non si può si involano verso le alte cime,

 gli, un po’ meno tosti, continuano con la loro flemmatica andatura alla volta del lago Du Glacier lasciando il sottoscritto ed il buon Vincenzo a fare da “angeli custodi” ad una gentile signora tanto ricca di buona volontà quanto povera di fiato.
Finalmente anche noi raggiungiamo il lago dove, prendendo atto dell’ormai incolmabile distacco che ci separa dai primi della fila, decidiamo di sostare per il pranzo.



Durante la pausa scopro che molti di noi fissano con intensità il lago nella speranza, seppur vana, che le sue limpide acque si riflettano nei loro occhi ma, evidentemente, questa è una prerogativa riservata solo ai cerulei occhi del nostro Segretario.
Lungo la discesa

che ci riporta al luogo di partenza incrociamo i partecipanti alla gara denominata: “Tour De Geants” una massacrante corsa in montagna lunga 330 Km con un dislivello totale di 24 mila metri. Conoscendo la dimestichezza con la lingua francese del mio compagno Vincenzo, gli chiedo di intervistare qualcuno dei concorrenti d’oltralpe per avere maggiori ragguagli sulla gara ma, il birichino, fa orecchio da mercante ed obbliga il sottoscritto a fare da interprete rimediando poco lusinghieri apprezzamenti da parte dei poveretti
che obblighiamo a fermarsi per ascoltare sconclusionate frasi pronunciate in una lingua che per loro poteva variare tra il marziano ed il greco antico.
Finalmente raggiungiamo il pullman e, dopo una più che abbondante attesa di coloro che nel momento esatto in cui i compagni iniziavano la via del ritorno, avevano avuto la fantastica idea di sedersi al tavolo del ristorante del rifugio, possiamo finalmente imbarcarci su mezzo per raggiungere casa.

 Questo è tutto………..alla prossima





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