18 agosto 2011
ore 6, tutti svegli in attesa dell'”abbondante colazione”: una marmellata , un burro 4 fette biscottate , un bicchiere di te, latte o caffè,ma nessuno si lamenta tutti concentrati sull'imminente partenza.
Ore 6.40 si parte alla volta della vetta tanto desiderata quanto temuta. Il sentiero parte subito dietro il rifugio e sale ripidamente in tornanti fino a un colletto a 3.306 (la Crocetta)
.C'è un piccolo spiazzo che ci permette di riprendere fiato e di fare qualche foto,ma anche di vedere finalmente la cima che appare ancor più misteriosa.
Dopo un breve falsopiano comincia il sentiero diretto alla sommità che diventa sempre più ripido tanto che in alcuni punti è necessario l'uso delle mani; fortunatamente in tutti i passaggi c'è il mitico canapone che aiuta nei punti più pericolosi ed esposti.
Ed eccoci finalmente in cima:accanto alla Madonnina si trova il piccolo bivacco Santa Maria ed una chiesetta,c'è anche una statua dedicata a Vittorio Emanuele II che ricorda la salita del sovrano nel 1844.
Dalla cima si ha un panorama spettacolare; la vista spazia dal Rosa al Bianco, dal Gran Paradiso al Monviso,il Cervino ,il Dente del Gigante,le montagne francesi ,siamo circondati da un mare infinito di nuvole.
Dopo le foto di rito ci posizioniamo nei pressi del piccolo rifugio costruito sotto la cima; Uno dei gestori del rifugio si reca ogni giorno sulla cima e anche questa volta è presente; qui per tutti gli escursionisti prepara un po di te caldo naturalmente offerto. Alle 9.40 si comincia a scendere molto lentamente e pian piano tutti superano i tratti più pericolosi,arriviamo così al colletto con la croce e qui ci compattiamo; dal fondovalle notiamo che le nuvole stanno salendo rapidamente e quindi aumentiamo un po' il passo e in un'ora arriviamo al rifugio Ca d'Asti dove ci fermiamo circa una mezz'ora
per una sosta rigenerante e intanto il rifugio si trova in mezzo a dei nuvoloni che coprono la cima del Rocciamelone. Decidiamo di scendere e di fermarci poi al rifugio “la Riposa” dove consumiamo il pranzo.
Dopo le foto di rito ci posizioniamo nei pressi del piccolo rifugio costruito sotto la cima; Uno dei gestori del rifugio si reca ogni giorno sulla cima e anche questa volta è presente; qui per tutti gli escursionisti prepara un po di te caldo naturalmente offerto. Alle 9.40 si comincia a scendere molto lentamente e pian piano tutti superano i tratti più pericolosi,arriviamo così al colletto con la croce e qui ci compattiamo; dal fondovalle notiamo che le nuvole stanno salendo rapidamente e quindi aumentiamo un po' il passo e in un'ora arriviamo al rifugio Ca d'Asti dove ci fermiamo circa una mezz'ora
per una sosta rigenerante e intanto il rifugio si trova in mezzo a dei nuvoloni che coprono la cima del Rocciamelone. Decidiamo di scendere e di fermarci poi al rifugio “la Riposa” dove consumiamo il pranzo.
La scelta della destinazione per la notte in rifugio è stata azzeccata; la decisione di organizzare l'ascensione a una vetta di richiamo come il Rocciamelone ha permesso ancora una partecipazione numerosa dei soci di Valenza, ma anche degli amici del Cai di Casale
Una nota di merito va fatta ancora alle donne presenti; Agostina, Claudia, Sachiko e Cristina
che nonostante i timori iniziali si sono comportate, come sempre egregiamente,ma anche agli uomini che solitamente non vengono mai elogiati.
che nonostante i timori iniziali si sono comportate, come sempre egregiamente,ma anche agli uomini che solitamente non vengono mai elogiati.
GS
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