venerdì, ottobre 11, 2013





Con questa foto scattata il 22 agosto, durante la salita al Mulhacen, vorrei ringraziare e dedicare la realizzazione di questo viaggio ad alcune persone.





Con questa foto scattata il 22 agosto, durante la salita al Mulhacen, vorrei ringraziare e dedicare la realizzazione di questo viaggio ad alcune persone.

A Roberta e Paolo, i miei genitori, che mi hanno supportato, sopportato e sponsorizzato senza però capirmi fino in fondo. Grazie, soprattutto, per avermi insegnato a pensare con la mia testa, a non farmi influenzare dal pensiero degli altri, dalle mode, e a seguire sempre la mia strada. Questo viaggio ne è il risultato.

A Matilde, mia sorella, che penso non sappia nemmeno dove sono stato o cosa abbia fatto. Sei la persona più importante della mia vita.

A Giovanni, mio nonno, che sicuramente adesso è in un posto migliore a godersi un po’ di pace e di serenità, guardando dall’alto e ridendo di questa pazza società.

A mia nonna, che ogni volta che mi sentiva per telefono era contentissima.

All’altra mia nonna, che ha sponsorizzato le magliette di questo mio progetto.

All’altro mio nonno, da lui ho imparato cos’è la forza di volontà.

A tutte le persone a me più care, perché in questi 53 giorni ho capito com’è bello essere circondato da persone che ti vogliono bene e ti apprezzano così come sei.

Alla redazione de "Il Monferrato’’ e a Massimo Castellaro per avermi seguito in questo viaggio.

A tutti i miei amici, lontani e vicini. A quelli che hanno capito il motivo di questo viaggio e a quelli che non lo capiranno mai.

A quelli che non conosco ma che spero di conoscere presto, perché ogni persona ha qualcosa da trasmettete e storie da raccontare.

A Renzo Sicco, che mi ha consegnato le chiavi di casa sua a Porto facendo iniziare con il piede giusto la mia avventura. Attendo il tuo ritorno dal Sud America per cenare insieme a Torino.

A Paulo, che mi ha fatto da guida a Porto.

A tutte le persone che ho incontrato lungo la strada. A quelle che hanno lasciato nella mia anima un’impronta indelebile e a quelle con le quali ho scambiato un semplice saluto a colazione in ostello. A quelle con cui ho condiviso pranzi, cene, o un bicchiere di vino rosso o di birra per brindare ad un giorno sulla strada che finiva e ad uno nuovo che iniziava.

A João e Tara e alla nostra serata ad alto tasso alcolico nelle vie del Bairro Alto a Lisbona. Ma quanto abbiamo speso in 3 ore?

Ad Augusto e Lucia, di Bologna. Insieme 900 km in macchina da Valencia ad Avignone. Siete stati un’ottima compagnia.

Ad Amparo, l’anima di Valencia, che mi ha trattato ancora una volta come un figlio. Posso dire con certezza di avere anche una casa in Spagna.

Ad Anabel, Joan, Sofia, Antonio, Fito, Rafa e José. Insieme in cima al Mulhacen, 3482 metri. Il giorno più bello della mia vita. E’ stato un onore e un piacere.

Al C.A.I di Valenza, che mi ha regalato un bastone da trekking, che si è rivelato di fondamentale importanza per la salute delle mie ginocchia.

A tutte le persone che mi hanno aiutato a percorre ciascuno dei 4040 km di viaggio. Chi un consiglio, chi un informazione, chi un passaggio in macchina.

A chi non credeva in me. Se state leggendo queste poche righe, vuol dire che ho vinto io. Ancora.

A voi, che mi avete seguito e supportato dall’inizio alla fine. Spero di essere riuscito nel mio intento, ovvero di avervi regalato, anche solo per un millesimo di secondo, le stesse emozioni, la stessa gioia e di avervi trasmesso qualcosa degli stupendi paesaggi che ho avuto il privilegio di ammirare in prima persona. Siete stati la mia forza.

Ad ognuno di voi, dal primo all’ultimo, perché singolo ogni momento ha avuto una grande importanza per me. Dentro di me. Grazie di cuore.



Grazie a te ..