MARZO 2006
Come socio non residente in Città mi si chiede di esprimere un opinione sul Cai di Valenza.proprio per il fatto di non abitarci, a Valenza, non posso dire di essere molto presente in
sede o di essere un assiduo fruitore delle iniziative sociali,spesso da me trascurate per
concomitanti impegni domenicali.L'impressione maturata in tanti anni è comunque decisamente positiva e gia' le cifre da sole parlano:trecento iscritti per un bacino di utenza di poco piu' di ventimila abitanti oltretutto "assediato" da sezioni come Alessandria,Casale e San Salvatore;millequattrocento presenze alle uscite di uno o più giorni,duecentocinquanta bambini portati a camminare e ad apprezzare le bellezze della natura;ottanta chilometri di sentieri intorno alla città scelti, descritti e contrassegnati con segnavia,e si potrebbe ancora continuare.Ma per me i numeri sono si importanti, ma non fondamentali.Per me contano di più fattori non qualificabili come la qualità dei rapporti interpersonali,la coesione del gruppo, la senzazione di sentirti a casa tua tra persone in cui la comune passione per la montagna finisce per diventare la base di amicizie durature e consolidate.Il tutto giudato,incoraggiato,animato e organizzato da un manipolo di appassionati che hanno il vizio di darsi da fare senza perdersi in chiacchere inutili.Se a tutto questo si aggiungono le potenzialità offerte dalla nuova sede , che saranno di cero ben sfruttate dalla dirigenza ,il quadro complessivo dell'attività presente e futura della sezione viene ad assumere un aspetto che i soci vecchi, nuovi e "in fieri" non potranno che apprezzare.Lunga vita al Cai di Valenza e continuiamo cosi
Marco Demartini
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